La "Grassi" torna a suonare, ma non solo!
QUARNA SOTTO, Grassi - A distanza di poco più di due anni e mezzo dall'approvazione dello stanziamento di Fondazione Cariplo al progetto di riqualificazione della ex fabbrica di strumenti musicali "Grassi", l'idea della "casa della comunità quarnese" ha assunto forma e raggiunto un primo importante traguardo.
In occasione del weekend di S. Nicolao, che la nostra tradizione fa coincidere con i festeggiamenti della patrona della musica S. Cecilia, nessuno meglio del corpo musicale quarnese avrebbe potuto far risuonare nuove note dalle mura della "Grassi". Così, sabato 7 dicembre, con un repertorio curato dal maestro Giorgio Coppi e interpretato dalla trentina di componenti, in quel salone dove un tempo gli strumenti musicali venivano prodotti, sono echeggiati i toni del presente, e sullo sfondo il paese, con la parrocchiale e le montagne che si stagliano, delimitando il confine tra terra e cielo. Un concerto poliedrico, tra ritmi blues, una romanza, musiche di Ennio Morricone e altri brani per incontrare i gusti di tutti presenti.
Domenica 8 dicembre, la musica ha lasciato spazio alla recitazione, quella del giovane e amico della comunità quarnese Sacha Trapletti, classe 1993, che con il suo spettacolo "Ieri, domani, oggi" ha colto l'essenza della circostanza raccontando in un viaggio teatrale tradizioni, sogni e speranze che ogni paese nasconde al suo interno, cercando di reinterpretare il destino di Quarna. Nota di merito anche per il tortonese Raffaello Basiglio, classe 2000, le cui musiche originali hanno accompagnato lo spettacolo. Alcuni componenti del corpo musicale (tra cui il batterista in erba Davide) hanno ripreso il tema di Basiglio, proponendone un'interpretazione dal vivo.
Trapletti, attore diplomato alla Scuola di Teatro "Luca Ronconi" del Piccolo Teatro di Milano, nonché interprete e regista, ha realizzato questo spettacolo pensando a Quarna, alla quale riconosce parte del suo affetto nonostante le diverse origini. «Realizzare questo spettacolo - afferma l'attore - è stato una vera sfida: non sono di Quarna, né ho avuto parenti che hanno lavorato alla Grassi, ma ho vissuto qui numerosi periodi della mia infanzia. Ho così voluto omaggiarla con questo lavoro, cercando di portare il pubblico a pensare che se avessimo la consapevolezza del nostro presente, potremmo cambiare il futuro ma anche il passato».
Al pubblico, che ha permesso di registrare il "sold-out", il sindaco Gromme ha dato il via alla due giorni introducendo la filosofia della nuova "Grassi": «da oggi Quarna entra qui per riunirsi, ritrovarsi, trascorrere insieme momenti piacevoli e interessanti». «Sono giornate dedicate a Quarna e ai quarnesi - ha proseguito - e per prendere coscienza e possesso di questo spazio».
La riapertura della struttura, anche se non ancora ufficialmente inaugurata, permette di confermare il 2019 come un anno cruciale e di rinascita per la comunità quarnese, con la riqualificazione pure dell'Albergo Mazzoccone, sulla scia di un periodo positivo che dura dall'avvento di Mandali. E se per la ristrutturazione dell'albergo di Quarna Sopra è fondamentale ringraziare Giuseppe Finoia, in questo caso è bene rendere merito al sindaco Paolo Gromme, che ha fortemente creduto nella riuscita di questo progetto, difendendolo e impegnandosi con grande forza, di propositi e di volontà, coronando uno dei punti cruciali del suo impegno amministrativo.
Per sancire la fine dei lavori mancano solo pochi tasselli e a tal proposito lo stesso sindaco ha riferito: «mancano attrezzature, luci, immagini del passato, il completamento dei locali di servizio, la sistemazione esterna e i lavori al primo piano». Non sono stati risparmiati ringraziamenti particolari da parte del primo cittadino «ai volontari, tutti, e a rappresentarli per energia, idee e un grande amore per Quarna, Gian Mario Trapletti; a Ornella, Monica e Claudia, nipoti di Ida Maria Grassi, che hanno voluto partecipare alla riqualificazione con documenti e immagini e finanziariamente; infine, un ringraziamento di cuore a Diego e Fabio, che in questi tre anni mi hanno sopportato e supportato con la loro presenza e assistenza in ogni momento».
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