Allarme disperso per un'esercitazione dei corpi di soccorso - Fotogallery
QUARNA SOPRA - L'allarme di un disperso nei pressi del sentiero che collega Campello e Castellaccio è stato lanciato alle 7, e presto le sirene hanno svegliato il paese, quelle dei numerosi mezzi delle forze che sono state impegnate in un'esercitazione di recupero domenica mattina, promossa in prima battuta dal Comune di Quarna Sopra.
Già alle 8 tutti i corpi erano in piazza Burghitt, dove sono state formate tre squadre di recupero. Coordinate dal Soccorso alpino dalla sede comunale, hanno circondato il monte raggiera, ognuno seguendo gli ordini impartiti dal proprio caposquadra, e battuto i boschi nella zona indicata dal disperso, finché un volontario, ritrovando una cartina e dell'abbigliamento nei pressi del sentiero, ha avvisato tutti gli altri, concentrando quindi le ricerche sul versante dell'alpe Ciar rivolto verso la valle Strona. Intorno alle 9.30 è stato individuato il "target" - così viene chiamato il disperso in gergo tecnico - ed è quindi stata calata la squadra sanitaria lungo il dirupo, per circa 200 metri, per valutare le condizioni dell'uomo. Posizionato sull'apposita barella, è stato trasportato sulle spalle dei soccorritori sulla cima del burrone e poi caricato sull'ambulanza. L'esercitazione si è quindi conclusa in piazza Burghitt, con un debriefing, che ha preceduto il momento conviviale. Questa era un'esercitazione preventiva, ma sono ricostruzioni di circostanze che potrebbero realmente accadere, considerando anche che sempre più persone frequentano i sentieri dei nostri comuni: «Grazie a Utlo e a Mandali - ha affermato il sindaco di Quarna Sopra Carlo Quaretta - le nostre montagne accolgono sempre tantissimi corridori e persone che passeggiano; ultimamente abbiamo pulito l'area del Castellaccio, che inizia a essere sempre più percorsa».
Non è la prima volta che Quarna Sopra è luogo di esercitazioni di questo genere, ed è in primis Quaretta a sostenere questa iniziativa: «Si tratta di un'occasione importante: i gruppi hanno la possibilità di lavorare in sinergia, per essere più preparati e coordinati in caso di reale necessità». In cinquantasei hanno partecipato alle ricerche, cui hanno collaborato il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, i volontari dei Vigili del fuoco, i Carabinieri forestali, i Carabinieri, il Soccorso alpino della Guardia di Finanza, i Volontari del soccorso di Omegna e i gruppi della Protezione civile di Omegna, Quarna Sopra e Valstrona. Si è espresso anche il capo della stazione omegnese del Soccorso alpino: «Siamo andati bene: è importante che ognuno faccia il suo, nei propri limiti e competenze. Il Gps può aiutare, ma la possibilità di lavorare con qualcuno del posto, che conosce bene i sentieri, è fondamentale, e questa occasione è stata importante». Alla presenza anche del maresciallo capo dei Carabinieri Armando Galasso, ha detto la sua anche il maresciallo Cesare Luceri dei Carabinieri forestali: «Sono molto contento del lavoro dei volontari, che hanno sempre rispettato i comandi del proprio capo-squadra. La prova di oggi ci ha aiutato a sapere come interfacciarci in caso di bisogno». Un ultimo commento è stato rilasciato dal comandante del Sagf di Domodossola Luigi Valente, i cui uomini non hanno potuto partecipare a causa di numerosi impegni che li hanno coinvolti nel corso della passata settimana: «Colgo l'occasione per ringraziare per l'invito, e porto un saluto per esprimere l'apprezzamento per questo progetto».
Già alle 8 tutti i corpi erano in piazza Burghitt, dove sono state formate tre squadre di recupero. Coordinate dal Soccorso alpino dalla sede comunale, hanno circondato il monte raggiera, ognuno seguendo gli ordini impartiti dal proprio caposquadra, e battuto i boschi nella zona indicata dal disperso, finché un volontario, ritrovando una cartina e dell'abbigliamento nei pressi del sentiero, ha avvisato tutti gli altri, concentrando quindi le ricerche sul versante dell'alpe Ciar rivolto verso la valle Strona. Intorno alle 9.30 è stato individuato il "target" - così viene chiamato il disperso in gergo tecnico - ed è quindi stata calata la squadra sanitaria lungo il dirupo, per circa 200 metri, per valutare le condizioni dell'uomo. Posizionato sull'apposita barella, è stato trasportato sulle spalle dei soccorritori sulla cima del burrone e poi caricato sull'ambulanza. L'esercitazione si è quindi conclusa in piazza Burghitt, con un debriefing, che ha preceduto il momento conviviale. Questa era un'esercitazione preventiva, ma sono ricostruzioni di circostanze che potrebbero realmente accadere, considerando anche che sempre più persone frequentano i sentieri dei nostri comuni: «Grazie a Utlo e a Mandali - ha affermato il sindaco di Quarna Sopra Carlo Quaretta - le nostre montagne accolgono sempre tantissimi corridori e persone che passeggiano; ultimamente abbiamo pulito l'area del Castellaccio, che inizia a essere sempre più percorsa».
Non è la prima volta che Quarna Sopra è luogo di esercitazioni di questo genere, ed è in primis Quaretta a sostenere questa iniziativa: «Si tratta di un'occasione importante: i gruppi hanno la possibilità di lavorare in sinergia, per essere più preparati e coordinati in caso di reale necessità». In cinquantasei hanno partecipato alle ricerche, cui hanno collaborato il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, i volontari dei Vigili del fuoco, i Carabinieri forestali, i Carabinieri, il Soccorso alpino della Guardia di Finanza, i Volontari del soccorso di Omegna e i gruppi della Protezione civile di Omegna, Quarna Sopra e Valstrona. Si è espresso anche il capo della stazione omegnese del Soccorso alpino: «Siamo andati bene: è importante che ognuno faccia il suo, nei propri limiti e competenze. Il Gps può aiutare, ma la possibilità di lavorare con qualcuno del posto, che conosce bene i sentieri, è fondamentale, e questa occasione è stata importante». Alla presenza anche del maresciallo capo dei Carabinieri Armando Galasso, ha detto la sua anche il maresciallo Cesare Luceri dei Carabinieri forestali: «Sono molto contento del lavoro dei volontari, che hanno sempre rispettato i comandi del proprio capo-squadra. La prova di oggi ci ha aiutato a sapere come interfacciarci in caso di bisogno». Un ultimo commento è stato rilasciato dal comandante del Sagf di Domodossola Luigi Valente, i cui uomini non hanno potuto partecipare a causa di numerosi impegni che li hanno coinvolti nel corso della passata settimana: «Colgo l'occasione per ringraziare per l'invito, e porto un saluto per esprimere l'apprezzamento per questo progetto».
Chiosa speranzoso Gazzola del Soccorso alpino, che guardando al futuro prossimo si augura che chiunque subentrerà a Quaretta dopo le elezioni del 26 maggio prosegua su questa linea, e continui a promuovere queste attività. E anche l'assessore Mattia Corbetta ha toccato questo tasto: «Grazie al nostro sindaco per questa opportunità, questo è stato l'ultimo atto importante da Sindaco».
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La squadra medica recupera il disperso sul dirupo Foto di: Alessandro Farinaro |
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