La storia di Fausto Coppi in scena grazie a Sacha Trapletti
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Il titolo rimanda immediamente al riferimento con la nostra comunità: "La vicenda dell'Airone e della bicicletta che gli insegnò a volare"; ovviamente, il richiamo è a Fausto Coppi, il Campionissimo, l'Airone.
L'idea arriva proprio da Quarna, dove Trapletti ha incontrato la delegazione del Comune di Castellania (paese natale di Fausto Coppi) presente all'inaugurazione della "nuova" fabbrica Grassi nel dicembre 2019, coinvolgendolo per la realizzazione di un monologo per raccontare la storia del Campionissimo. Un anno dopo, nel dicembre 2020, ne è derivato il testo per uno spettacolo. Nel frattempo, il mondo intero è stato colpito dalla pandemia: «Durante i periodi di lockdown - riconosce Trapletti - ho spesso pensato alla necessità di contatto con la natura, la ruralità, e questo mi ha supportato: pensare a Quarna mi ha aiutato». Inoltre, la storia dell'Airone presenta numerosi eventi traumatici, d'ispirazione per l'autore: «Apprendendo le vicende e le molte disgrazie vissute da Coppi, anche in relazione alla nostra drammatica realtà di oggi, ho capito ancor di più quanto la volontà di rialzarsi sia fondamentale; in questo senso, Fausto era speciale: rendeva conto a se stesso, si faceva domande, si poneva dubbi e si rialzava».
La rappresentazione teatrale si focalizza sulla vita del Campionissimo in tutti i suoi aspetti, a partire dall'imprescindibile rapporto che lo legava alla bicicletta, che viene rappresentato attraverso il ricorso a scenografie originali e innovative, composte da biciclette che, in diversi stati di obsolescenza, definiscono il progresso temporale della narrazione.
Un tema che ricorre anche qui, come negli altri testi scritti da Trapletti, è quello del viaggio: «Viaggiare è mettersi in moto in rete, fisicamente, con la mente - dice l'autore - e il teatro stesso, inteso come arte, è un viaggio con cui smuovere la coscienza, i pensieri, i dubbi, per scoprire e per meravigliarsi». Così il teatro assume a tutti gli effetti il ruolo di uno strumento di conoscenza, ma certamente sta agli autori sfruttarlo come tale e Trapletti persegue la missione cercando di coinvolgere il pubblico, portandolo nello spettacolo.
Ecco spiegata la forte attenzione prestata alla dimensione umana del Campionissimo. Nella rappresentazione scenica, viene raccontato come ogni altro uomo, al di là delle qualità di atleta, bensì, come una persona, con propri valori, principi, pensieri ed emozioni, tra alti e bassi, con la sua timidezza e la sua riservatezza. «Io non sono stupefacente: sono solo io, un figlio del Piemonte» dice a un certo punto. Così, ciascuno ha la possibilità di rivedersi nel protagonista, vivere la sua esperienza durante lo svolgimento del corso degli eventi e immedesimarsi in lui. Questo sarà possibile, ci tiene a sottolineare Trapletti, grazie al fatto che «gli attori rivivono le vicende di Coppi non interpretandole ma evocandole», cioè senza seguire il principio di identità tale per cui a un attore corrisponde un personaggio. La scenografia, che sfrutta diverse biciclette per evidenziare il trascorrere del tempo, assumerà un ruolo di primo piano in questo processo di evocazione; anche la musica giocherà una funzione chiave: saranno in scena sette musicisti, che con le loro note jazz, orchestrate dal giovanissimo Raffaello Basiglio (classe 2000), costituiranno il terzo attore (oltre a Trapletti e Basiglio), tramite dialoghi musicali che detteranno il ritmo della narrazione teatrale.
La prima
Quando: domenica 26 settembre 2021, 21:00
Dove: Teatro Paolo Giacometti (Novi Ligure; Corso Piave, 2)
Organizzato da: Associazione ASD Fausto e Serse Coppi
In collaborazione con: Associazione ASD I Colli di Coppi, Lions Club International Castellania Coppi, Associazione Culturale Archivio Piero Leddi, Delegazione FAI di Tortona, Gruppo FAI Giovani di Tortona
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