K - I guardiani della storia, da Londra all'Isola Bisentina passando per Alagna Valsesia
Foto di gruppo voluta da Elisabetta Cametti con tutti coloro che hanno partecipato alla presentazione del suo libro. |
La presentazione ha fatto parte della rassegna letteraria "Parola all'autore" che ha permesso di entrare nel mondo della scrittura come ha detto l'Assessore Fossale.
L'AUTRICE: Elisabetta Cametti
Nata nel 1970 a Gattinara, passa la sua infanzia tra Alagna Valsesia, le piccole comunità quarnesi e Cireggio. Laureata in Economia e Commercio, è stata Direttore Generale Italia della divisione collezionabili di De Agostini. Tutt'ora possiede un'importante carica presso Eaglemoss, uno dei più importanti gruppi editoriali internazionali nel settore dei “partworks and collectibles”.
Durante l'intervento, Carlo Riva Vercellotti racconta di essere stato compagno di classe di Elisabetta e che proprio lei "era brava in tutte le materie, anche in arte". La madre dell'autrice, Fiorella Boldini, è infatti una nota pittrice che ha esposto non solo in Italia ma anche all'estero.
Durante la presentazione si è vista parlare una donna determinata, che sa ciò che vuole e pronta a stupire ancora con i suoi prossimi libri che, da com'è stato l'esordio, sembrano riservare opere assimilabili ai thriller di Dan Brown e Clive Cussler.
Ma da cosa è nata la sua voglia di scrivere un libro? Elisabetta Cametti ha sempre scritto, fin da bambina inventava storielle e crescendo ha continuato a creare mondi fantastici, ma in questi ultimi mesi ha lasciato che la scrittura assumesse un ruolo più importante nella sua vita.
Al termine della presentazione, chiedendole dei suoi ricordi di Quarna, ha affermato di avere degli ottimi ricordi di Quarna, parlando di quanto si divertiva nel fare passeggiate per i numerosi boschi tra Causello e l'Alpe Camasca. E proprio questi erano i luoghi che preferiva poiché li conosceva meglio in quanto suo nonno, che è stato partigiano, era un grande esperto di questi luoghi. Ha poi detto che alle scuole medie suonava un flauto traverso costruito proprio da un artigiano di Quarna.
IL LIBRO: K - I guardiani della storia
Durante la presentazione del libro, l'Assessore Fossale ha descritto quest'opera come ricca di intrecci. La storia si basa sul volere dell'autrice di trasmettere emozioni forti e messaggi non convenzionali mediante una figura femminile, la protagonista: Katherine Sinclaire che, peraltro, è già stata proclamata dall'autrice, come protagonista dell'intera saga di cui "I guardiani della storia" è il primo romanzo.
La storia vede il suo inizio nella sede londinese della 9Sense Publishing, la cui dirigente è Katherine Sinclaire che viene convocata dall'amministratore delegato. Arrivando nel suo ufficio, lo trova suicida ed al suo fianco una chiavetta USB che contiene fotografie di reperti etruschi. Al termine del libro, dopo una lunga serie di intrecci, storie e colpi di scena, si verrà a scoprire che la casa editrice londinese è coinvolta in un terribile intrigo archeologico, legato all'antica civiltà etrusca, in particolare agli zilath, che erano i depositari della letteratura sacra, i custodi delle dottrine esoteriche e dei misteri più oscuri. La parte finale di questo libro narra fantasticamente la presenza ancora oggi di zilath "moderni" che tramandano di generazione in generazione tutto il sapere etrusco e proprio questo fatto dà il nome all'intera opera, appunto, "I guardiani della storia".
Tra tutti i popoli della storia che si sono succeduti, ci si potrebbe chiedere perché l'autrice ha scelto proprio gli Etruschi. La risposta si trova nel suo voler creare un'opera italiana ma anche internazionale: italiana per gli Etruschi e per la scelta di territori particolari come l'Isola Bisentina nel Lago di Bolsena e Alagna Valsesia, internazionale perché la narrazione inizia a Londra.
Il titolo del libro comprende anche "K" che sulla copertina è rivoltata simmetricamente. Cosa vuole rappresentare? Perché c'è? La risposta, come per il resto del titolo, si trova nella storia del popolo etrusco. La "K", oltre ad essere l'iniziale della protagonista (Katherine), è anche una delle lettere più oscure dell’alfabeto etrusco e gli Etruschi la scrivevano al contrario.
Infine, non resta che spiegare la copertina che è ricca di significati nascosti. Partendo dall'alto, troviamo il labirinto etrusco: formato da sette cerchi concentrici, indicava per questa civiltà storica la ricerca di se stessi, il "giro" della vita, l'importanza di conoscersi e la forza di andare avanti e di non perdersi di coraggio anche nei momenti più bui. Questo labirinto è parzialmente coperto dal titolo, il cui colore, il verde acido, secondo gli studiosi, comunica thriller.
Sotto il titolo si può notare, in grande, la famosa "K" rovesciata che è infuocata. Ciò sta a significare che il romanzo brucia di emozioni. Infine, in secondo piano, coperta parzialmente dalla "K" infuocata, si può vedere la città di Londra dove tutto ha inizio.
Durante l'intervento, Carlo Riva Vercellotti racconta di essere stato compagno di classe di Elisabetta e che proprio lei "era brava in tutte le materie, anche in arte". La madre dell'autrice, Fiorella Boldini, è infatti una nota pittrice che ha esposto non solo in Italia ma anche all'estero.
Durante la presentazione si è vista parlare una donna determinata, che sa ciò che vuole e pronta a stupire ancora con i suoi prossimi libri che, da com'è stato l'esordio, sembrano riservare opere assimilabili ai thriller di Dan Brown e Clive Cussler.
Ma da cosa è nata la sua voglia di scrivere un libro? Elisabetta Cametti ha sempre scritto, fin da bambina inventava storielle e crescendo ha continuato a creare mondi fantastici, ma in questi ultimi mesi ha lasciato che la scrittura assumesse un ruolo più importante nella sua vita.
Al termine della presentazione, chiedendole dei suoi ricordi di Quarna, ha affermato di avere degli ottimi ricordi di Quarna, parlando di quanto si divertiva nel fare passeggiate per i numerosi boschi tra Causello e l'Alpe Camasca. E proprio questi erano i luoghi che preferiva poiché li conosceva meglio in quanto suo nonno, che è stato partigiano, era un grande esperto di questi luoghi. Ha poi detto che alle scuole medie suonava un flauto traverso costruito proprio da un artigiano di Quarna.
IL LIBRO: K - I guardiani della storia
Durante la presentazione del libro, l'Assessore Fossale ha descritto quest'opera come ricca di intrecci. La storia si basa sul volere dell'autrice di trasmettere emozioni forti e messaggi non convenzionali mediante una figura femminile, la protagonista: Katherine Sinclaire che, peraltro, è già stata proclamata dall'autrice, come protagonista dell'intera saga di cui "I guardiani della storia" è il primo romanzo.
La storia vede il suo inizio nella sede londinese della 9Sense Publishing, la cui dirigente è Katherine Sinclaire che viene convocata dall'amministratore delegato. Arrivando nel suo ufficio, lo trova suicida ed al suo fianco una chiavetta USB che contiene fotografie di reperti etruschi. Al termine del libro, dopo una lunga serie di intrecci, storie e colpi di scena, si verrà a scoprire che la casa editrice londinese è coinvolta in un terribile intrigo archeologico, legato all'antica civiltà etrusca, in particolare agli zilath, che erano i depositari della letteratura sacra, i custodi delle dottrine esoteriche e dei misteri più oscuri. La parte finale di questo libro narra fantasticamente la presenza ancora oggi di zilath "moderni" che tramandano di generazione in generazione tutto il sapere etrusco e proprio questo fatto dà il nome all'intera opera, appunto, "I guardiani della storia".
Tra tutti i popoli della storia che si sono succeduti, ci si potrebbe chiedere perché l'autrice ha scelto proprio gli Etruschi. La risposta si trova nel suo voler creare un'opera italiana ma anche internazionale: italiana per gli Etruschi e per la scelta di territori particolari come l'Isola Bisentina nel Lago di Bolsena e Alagna Valsesia, internazionale perché la narrazione inizia a Londra.
Il titolo del libro comprende anche "K" che sulla copertina è rivoltata simmetricamente. Cosa vuole rappresentare? Perché c'è? La risposta, come per il resto del titolo, si trova nella storia del popolo etrusco. La "K", oltre ad essere l'iniziale della protagonista (Katherine), è anche una delle lettere più oscure dell’alfabeto etrusco e gli Etruschi la scrivevano al contrario.
Infine, non resta che spiegare la copertina che è ricca di significati nascosti. Partendo dall'alto, troviamo il labirinto etrusco: formato da sette cerchi concentrici, indicava per questa civiltà storica la ricerca di se stessi, il "giro" della vita, l'importanza di conoscersi e la forza di andare avanti e di non perdersi di coraggio anche nei momenti più bui. Questo labirinto è parzialmente coperto dal titolo, il cui colore, il verde acido, secondo gli studiosi, comunica thriller.
Sotto il titolo si può notare, in grande, la famosa "K" rovesciata che è infuocata. Ciò sta a significare che il romanzo brucia di emozioni. Infine, in secondo piano, coperta parzialmente dalla "K" infuocata, si può vedere la città di Londra dove tutto ha inizio.
A sinistra, Elisabetta Cametti con Carlo Quaretta, Sindaco di Quarna Sopra.
A destra, Elisabetta Cametti con l'Assessore Piergiorgio Fossale.
Insomma, un
esordio da non sottovalutare, un inizio magistrale, un libro che è stato ai primi posti
della classifica italiana pubblicata sul Corriere della Sera e al primo posto
degli eBook su Amazon. E non è tutto perché, nel prossimo libro, non è
impensabile la presenza di ambientazioni cusiane e, chi lo sa, magari anche dei
nostri due piccoli paesini.
Ecco una fotografia esclusiva, in cui si vede la piccola Elisabetta Cametti in vacanza estiva alle Motte, a Quarna Sotto. |
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