Il saluto a padre Casimiro

La scorsa domenica 28 giugno, le nostre comunità hanno salutato padre Casimiro che è stato richiamato all'ordine dal padre provinciale per ricoprire altri incarichi. Così un percorso durato sei anni termina per iniziarne uno nuovo che vede al primo posto il bisogno di rimanere uniti e di collaborare sempre più.
   La giornata è iniziata nella chiesa parrocchiale di Quarna Sopra gremita di gente dove, alle 10, è iniziata la messa alla presenza di una ventina di giovani quarnesi che hanno riempito l'intero presbiterio. A fianco di padre Casimiro, c'era anche don Pietro, nostro parroco, con cui ha concelebrato. Dopo la preghiera dei fedeli, è stato il momento dell'offertorio, durante il quale i chierichetti hanno portato dal fondo della chiesa all'altare, oltre ai tradizionali pane e vino, anche cinque simboli dell'essere frate, dato che padre Casimiro è uno di questi: sandali, bisaccia, crocifisso, rosario e un sasso; quest'ultimo rappresenta simbolicamente il cammino che ognuno fa nella propria vita. E tanti di questi sono stati portati all'inizio della funzione dai chierichetti che, prima di salire sul presbiterio, si sono fermati e, disposti uno frontalmente all'altro, hanno realizzato un vero e proprio corridoio nel quale il "don" è poi passato recandosi poi dietro all'altare. Al termine della celebrazione ci sono stati i saluti da parte del sindaco Quaretta, da parte dei ragazzi dell'oratorio e di don Pietro.
Cinque simboli dell'essere frate: rosario, bisaccia, crocifisso, sandali e sasso (non compare nella foto)
   Un copione simile si è ripetuto nella messa al Saliente che ha visto il tutto esaurito e sul presbiterio un numero di chierichetti che arrotondandolo è trenta. Degna di nota è la canzone indiana che padre Casimiro ha insegnato alla corale qualche tempo fa e che è stata ripresa per quest'occasione. I saluti finali, oltre che dai ragazzi dell'oratorio e don Pietro, sono stati fatti anche dal sindaco Ceresa e dal presidente del Museo quarnese Giovanni De Bernardi.
Padre Casimiro e don Pietro che ha concelebrato
Tantissimi i chierichetti durante le funzioni
L'organizzazione dei chierichetti
   La festa è poi proseguita al mulino delle batine dove il gruppo Alpini, il Museo e la Pro Loco hanno organizzato la tradizionale polentata che ha riscosso grande partecipazione visto anche il clima soleggiato ed estivo.
   Dalle 17, il palcoscenico per l'atto finale è stato la zona dell'ex tiro al piattello dov'è stato allestito un rinfresco panoramico e proprio qui è arrivato il saluto finale a padre Casimiro, un momento che ha fatto tornare alla mente tutte le avventure passate insieme a colui che tutti chiamiamo semplicemente "don".
Preparazione del rinfresco



Tantissimi i giovani accorsi al "tiro" per l'occasione
Fino all'ultimo tra la sua gente

Il saluto dei ragazzi dell'oratorio
Caro padre Casimiro, anzi, “don” come tutti ti chiamiamo,
questo è il momento dei saluti, il momento in cui si tirano le somme. Aiutateci per aiutare, questo è il messaggio che dal tuo arrivo qui hai insegnato e sempre messo in pratica.
Nel cammino che abbiamo fatto insieme, ci hai trasmesso il tuo entusiasmo e la tua voglia di fare che innumerevoli volte sono state alla base del nostro spirito di collaborazione, di attaccamento al paese e di fare del bene per la comunità.
Ci hai insegnato a combattere contro i problemi e a sconfiggerli con l’ottimismo e la fiducia nel fatto che una cosa basta volerla e dare tutto sé stessi per averla.
Non si può non ricordare la tua capacità d’improvvisazione, qualcosa di davvero speciale che rendeva ogni imprevisto un divertimento e un motivo in più per stimolare la fantasia e continuare: lo spettacolo deve continuare!
Un grazie pure perché ti abbiamo conosciuto non solo come sacerdote, ma anche come amico, sempre pronto a darti consigli e a darti la giusta carica per proseguire.
Insomma: entusiasmo, aiuto reciproco, ottimismo, improvvisazione e amicizia sono state le parole chiave che si sono alternate e hanno convissuto in questi sei anni insieme tra Gr.Est., gite parrocchiali, calcio non-stop, cene, messe, presepi viventi, il Quarnevale e chi più ne ha più ne metta.
Un grazie che viene davvero dal cuore, nella speranza e nell’augurio che altri ragazzi come noi possano trovare in te questi aspetti e possano apprendere da essi tutto quello che abbiamo appreso anche noi!
I ragazzi dell’oratorio




fotografie

Carlo Martinelli

Commenti

  1. Ciao Casimiro,non ti dimenticheremo!!mi è spiaciuto molto che sei dovuto partire,ma il percorso della tua vita continua in altri luoghi come forse è giusto che sia ,tu che sei ancora giovane.D'altra parte anche Gesù si spostava a predicare da uin paese all'all'altro.
    Ti auguro ogni bene.
    Paolo

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